25 marzo
In 4 città viene fatto ritrovare il secondo comunicato delle Brigate Rosse. Le reazioni dei partiti politici al comunicato. Il sostituto procuratore Infelisi, al momento dell'arrivo del comunicato risulta irreperibile, suscitando grande irritazione nel procuratore capo De Matteo
Il secondo comunicato delle BR.
Memori del ritardo nel ritrovamento del primo comunicato le Brigate Rosse, questa volta fanno ritrovare ben quattro copie del messaggio in altrettante città: Torino, Roma, Milano e Genova.
Sono le città dove le BR hanno un radicamento più forte, testimoniato dalle azioni intraprese. Dove hanno formato le “colonne”. Ma questo nel 1978 non si sa.
La prima telefonata arriva a Torino, intorno alle 16, alla redazione della “Gazzetta del Popolo”. Subito dopo tocca all’Agenzia Ansa.
Le copie del comunicato sono dentro due cabine telefoniche non troppo distanti tra loro. Sono poste in buste commerciali arancioni, inserite all’interno degli elenchi telefonici.
Negli stessi momenti altre due telefonate avvertono il "Messaggero" e "Radio Onda Rossa" a Roma.
Un giornalista trova, proprio all’esterno della sede del giornale, dietro una bacheca, una copia del messaggio. La copia segnalata a Radio Onda Rossa è invece in un cestino dei rifiuti. Il direttore della radio recuperato il comunicato lo legge in diretta
Più tardi, ancora una chiamata, questa volta alla redazione milanese del “Giornale Nuovo”. Infine intorno alle 19 ancora due telefonate a Genova al “Giornale Nuovo” e “Secolo XIX” permettono di recuperare altre due copie.
La ristrutturazione del Sim ed il processo ad Aldo Moro.
Il comunicato, due pagine scritte con la solita macchina da scrivere IBM, inizia tornando a parlare, come già aveva fatto il primo messaggio, del Sim: il Sistema Imperialistico delle Multinazionali, base delle elaborazioni teoriche dei Br.
“A nessuno è sfuggito come il quarto governo Andreotti abbia segnato il definitivo esautoramento del parlamento da ogni potere, e come le leggi speciali appena varate siano il compimento della più completa acquiescenza dei partiti del cosiddetto "arco costituzionale" alla strategia imperialista, diretta esclusivamente dalla DC e dal suo governo. Si è passati cioè dallo Stato come espressione dei partiti, ai partiti come puri strumenti dello Stato.”
Secondo le Br ciò troverà il suo compimento attraverso una concentrazione di poteri nella figura del Capo dello Stato
“il ruolo del Capo dello Stato Imperialista diventa determinante. Istituzionalmente il Presidente accentra già in se, tra le altre, le funzioni di capo della Magistratura e delle Forze Armate (…) nel SIM il Capo dello Stato ed il suo apparato di uomini e strutture dovrà essere il vero gestore degli organi chiave e delle funzioni che gli competono.”
E proprio in Moro viene individuata la figura a cui sarebbe demandato questo compito.
"Aldo Moro viene citato (anche dopo la sua cattura!) come il naturale designato alla presidenza della Repubblica. Chi meglio di Aldo Moro potrebbe rappresentare come capo del SIM gli interessi della borghesia imperialista? Chi meglio di lui potrebbe realizzare le modifiche istituzionali necessarie alla completa ristrutturazione del SIM?"
Segue il riepilogo della carriera politica di Moro. Si parla poi dell’interrogatorio a cui e sottoposto il prigioniero.
“Esso verte: a chiarire le politiche imperialiste e antiproletarie di cui la DC è portatrice; a individuare con precisione le strutture internazionali e le filiazioni nazionali della controrivoluzione imperialista; a svelare il personale politico-economico-militare sulle cui gambe cammina il progetto delle multinazionali; ad accertare le dirette responsabilità di Aldo Moro per le quali, con i criteri della GIUSTIZIA PROLETARIA, verrà giudicato.”
Non può mancare un attacco al PCI ed ai sindacati
.”al partito di Berlinguer e ai sindacati collaborazionisti spetta il compito (al quale sembra siano ormai completamente votati) di funzionare da apparato poliziesco antioperaio, da delatori e da spie del regime.”
La seconda parte del comunicato allarga lo sguardo su uno scenario internazionale dopo aver identificato l’internazionale del terrorismo auspica che “si raggiunga fra le forze che in Europa combattono per il comunismo la più vasta integrazione politica possibile.”
In Italia sono proprio le Br l’avanguardia contro la nuova ristrutturazione capitalista
“la costruzione della nostra Organizzazione; la crescita della sua forza ha le solide fondamenta del proletariato italiano, si avvale dell'inestimabile contributo che i suoi figli migliori e le sue avanguardie danno alla costruzione del PARTITO COMUNISTA COMBATTENTE”
Si rivendica poi la propria indipendenza da qualsiasi condizionamento esterno
“Organizzare la lotta armata per il Comunismo, costruire il Partito Comunista Combattente, (…) ha reso possibile alla nostra Organizzazione di condurre nella più completa autonomia la battaglia per la cattura ed il processo ad Aldo Moro”
L’ultimo capoverso e dedicato ai due giovani uccisi a Milano: “Onore ai compagni Lorenzo Jannucci e Fausto Tinelli assassinati dai sicari del regime”
Le reazioni dei partiti
Il secondo, atteso, comunicato delle Br, arrivato dopo più di una settimana di silenzio, produce immediatamente una lunga serie di dichiarazioni. Al di la dell’unanime esecrazione del messaggio “dallo stile e contenuto farneticante” le prese di posizione si differenziano.
Guido Bodrato, esponente della sinistra DC, in una dichiarazione alla Gazzetta del Popolo sottolinea una continuità con il linguaggio dell’estrema sinistra:
«Le cose che leggo in questo documento le ho i lette in passato molte volte sui fogli dell'estrema sinistra. La vecchia e scontata analisi: non credo che aggiunga nulla di nuovo alla drammatica situazione»
Anche il Pci, sull'Unita, dopo aver espresso nuovamente solidarietà nei confronti del Presidente della DC:
“Moro capo di un partito avversario nei confronti del quale abbiamo avuto ed avremo contrasti e polemiche ma che profondamente rispettiamo”
si sofferma sul linguaggio del comunicato, notando, in chiave decisamente polemica, la somiglianza con il linguaggio della sinistra extra-parlamentare
“ i soliti virulenti attacchi alle istituzioni democratiche. a tutti i partiti e ai sindacati, si caratterizza al di la degli slogan o delle pur significative farneticazioni propagandistiche, per l' apertura politica verso l'area estremista, a cui più volte sembra rivolgersi e ammiccare. A questo proposito, in particolare, spicca l'omaggio reso al maoismo".
L’articolo torna infine a citare Fausto e Iaio, i due ragazzi della sinistra extra parlamentare, verso i quali il PCI, inspiegabilmente, sembra non avere nessuna simpatia.
”Soprattutto appare significativo il richiamo a due giovani uccisi a Milano, dichiarati vittime dei «sicari dei regime»”. Viene in realtà il sospetto che ad assassinarli siano stati proprio loro.”
L’insinuazione che l’assassinio dei ragazzi del Leoncavallo sia frutto di una faida tra esponenti dell’area della sinistra estrema, risulta ancor più grave alla luce del fatto che gran parte della stampa di destra spinge per questa ipotesi.
Dal canto suo Lotta Continua rifiuta sdegnosamente l’omaggio delle BR a Fausto e Iaio:
” E' un riconoscimento allucinante e sordido. Come amici di Iaio e Fausto glielo restituiamo «non gradito”
Per l’Avanti, organo del Partito Socialista la risposta nei confronti delle Br può essere vincente:
“a patto che ci si confronti fino In fondo con la situazione e non si continui a fingere di avere di fronte un gruppetto di disperati”.
Il Sostituto Procuratore Infelisi irreperibile.
Appena sono venuti in possesso delle copie del nuovo messaggio delle Br, i funzionari della Questura cercano di contattare il Sostituto Procuratore della Repubblica Luciano Infelisi, titolare delle indagini. Malgrado diversi tentativi, Infelisi risulta irreperibile. Viene cosi contattato il Procuratore Capo, Giovanni De Matteo. E’ lui che, in assenza di Infelisi, partecipa alla riunione indetta, nel tardo pomeriggio, dal Ministro Cossiga per esaminare il nuovo messaggio.
Malgrado le ricerche, per ore non si sa dove sia finito il Sostituto Procuratore, si ipotizza un suo viaggio a Torino per un incontro col magistrato che segue le indagini su l’omicidio Berardi, oppure una trasferta in Germania per un incontro con il giudice che segue il caso Schleyer. Solo a tarda notte finalmente, Infelisi, è stato rintracciato era in Calabria a casa del padre in non buone condizioni di salute.
L’irritazione del capo di Infelisi, De Matteo è evidente e resa pubblica, tanto che tutti i giornali riportano la notizia specificando che “Infelisi ha avuto una lunga ed animata discussione con il dottor De Matteo.“